Rottamazione Quinquies

in aggiornamento fino ad approvazione Legge di bilancio 2026

Dopo tanti rumors, sembra in dirittura d’arrivo la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.

La quinta rottamazione delle cartelle debutta nella manovra 2026, dall’addio alle maxi-rate iniziali all’esclusione dei recidivi e al rientro dei decaduti

Nella versione originaria, la sanatoria doveva essere la più ampia di sempre: 120 rate in dieci anni, il tempo lungo per permettere a tutti di rientrare. Col passare delle settimane, però, il disegno si è fatto più contenuto. 

La versione prevista dal disegno di legge sulla Legge di Bilancio 2026, riduce la dilazione a 54 rate (pari a 9 anni), con pagamenti BIMESTRALI, con rata minima di importo pari a € 100,00: quindi niente maxi rata iniziale come nella precedente rottamazione. Una volta presentata la domanda si interrompono tutte le azioni esecutive, fermi amministrativi e iscrizioni di ipoteche

Per quali debiti con il fisco è possibile aderire alla quinta edizione della rottamazione? 


La quinta edizione della definizione agevolata vale per i mancati versamenti di imposte, di contributi previdenziali e per gli avvisi bonari, affidati all’agente nazionale della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Se, invece, su quei debiti o mancati versamenti è in corso un accertamento non è possibile aderire alla rottamazione. Sono esclusi dalla rottamazione anche «coloro che non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi», ossia gli evasori totali, oltre che i contribuenti che si sono dolosamente sottratti ai propri impegni.

Quali differenze ci sono rispetto alle precedenti edizioni di definizione agevolata?


Le principali differenze riguardano la durata della dilazione e gli interessi applicati a chi deciderà di pagare rateizzando. Nel caso di un unico pagamento dovrà essere effettuato entro il 31 luglio 2026, se però viene scelto un pagamento dilazionato è possibile richiedere fino a 54 rate (da pagare su base bimestrale), con termine ultimo il 31 dicembre 2035. Il contribuente che aderisce alla sanatoria estingue il proprio debito pagando solo il capitale (l’importo delle tasse non versate), mentre non deve pagare gli interessi (inclusi quelli di mora), le sanzioni e l’aggio. Ma poiché viene accordata una rateizzazione per estinguere il debito si paga, d’altro canto, un interesse. In questo caso è applicato un tasso del 4%, anziché del 2% come nelle precedenti rottamazioni. 

 In quali casi decade la rottamazione? 


Il contribuente decade dalla definizione agevolata quando non paga due rate consecutivamente, o quando non versa l’ultima rata prevista dal piano di pagamento.

Fino a quando sarà possibile aderire alla quinta edizione della rottamazione? 


La scelta di aderire alla definizione agevolata deve essere comunicata entro il 30 aprile 2026, con un’apposita dichiarazione per via telematica attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Dove è possibile verificare i carichi pendenti con il fisco che possono essere rottamati?

La risposta è indicata anche nella bozza della legge di Bilancio, dove viene previsto che «l'agente della riscossione rende disponibile ai debitori, nell’area riservata del proprio sito internet istituzionale, i dati necessari a individuare i carichi definibili (che possono, cioè, essere rottamati) Naturalmente fino all’approvazione della Legge di Bilancio, ci potranno essere ulteriori variazioni.